domenica 1 aprile 2018

Mobilis in mobili – Ago-Set 1871, Lettera dal Fondo Marino


Mentre ancora si trova sul fondo marino, all’interno della sua Talpa-marina, il futuro naufrago trova il tempo e, soprattutto, lo stato di relax, per scrivere una lettera che descriva ciò che vede e ciò che prova.

Incredibile!

Di certo il primo documento scritto da un uomo gravato da 70 metri di acqua sulla testa!

Scrive dunque dal fondale:

Sono tante e tali le sensazioni che provo in questo momento, che, se attendessi un solo istante a registrarle, certo mi sfuggirebbero dalla memoria. […]

Quaggiù l’acqua non sembra più acqua, ma una vera massa di vetro trasparente, compatta ed immobile e bastantemente luminosa per potervi leggere e scrivere. […]

Qui regna un silenzio che a taluno farebbe spavento; ma io mi trovo benissimo, e provo non so quale piacere a respirare in questo stato.

La lettera continua manifestando il grande entusiasmo di chi la redige, per l’esperimento ancora in corso mentre scrive.

Chi scrive sembra più soddisfatto che preoccupato.

La lettera si conclude tradizionalmente con luogo, data e firma:

Dal fondo della baia di Napoli,

il 26 agosto 1871,

devotissimo …

Mi rimane qualche dubbio, ho fatto immersioni a 60 metri di fondo, so bene quali sono le condizioni di luce in profondità:

·         vedi tutto in tonalità che vanno dal nero al blu scuro;

·         senza una luce riuscire a scrivere non è di certo facile.

Avrà acceso un lume a petrolio?

Difficile pensarlo, sembrerebbe imprudente, oltre che inevitabilmente ridurre i tempi di permanenza, anche se la descrizione della Talpa marina lo prevede.


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