Il futuro naufrago è
molto bravo a esibirsi con la sua Talpa-marina,
a far parlare di sé, ma alcuni osservatori più attenti sono scettici, altri
invidiosi, parallelamente agli
esperimenti svolti in Sardegna, emergono critiche e dubbi:
·
le dimostrazioni sono pubbliche, ma l’unico
testimone delle profondità raggiunte è lo stesso inventore;
·
è lecito che a qualcuno venga il dubbio che le
dimostrazioni siano messinscene ben congegnate, come spettacoli di
illusionismo.
Sul giornale Il politecnico si sottolinea come la Talpa-marina:
·
sia utile per osservazione scientifiche,
·
difficilmente utilizzabile per operazioni di
salvataggio o di altro lavoro subacqueo.
In effetti in almeno una situazione l’inventore non è stato
in grado di spostarla, non è riuscito ad applicare la forza sufficiente per
muovere l’elica.
Sulla rivista Il Genio Civile, l’Ingegnere Capo
dell’Ufficio dei ponti e delle spiagge di Napoli, firma un articolo molto
critico sulla Talpa-marina, di
cui pubblica anche un disegno, sostiene che:
· la Talpa
marina non sarebbe in grado di muoversi e funzionare secondo quanto
asserito dall’inventore;
· non si capisce come sia possibile che si possa
stare per ore dentro la Talpa marina senza
bisogno di un tubo esterno per l’approvvigionamento d’aria, ma solo utilizzando
la riserva interna d’ossigeno senza però sentirsi male.
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