Conseguentemente alla fortuna del romanzo di Verne Ventimila leghe sotto i mari (1870) gli
abissi marini sono visti come un mondo misterioso, pieno di ricchezze e
pericoli, da esplorare e dominare.
In questo contesto, nel
1883 un tal A. Toselli, il figlio di Gian Battista - Jean-Baptiste, presenta
una nuova invenzione, molto più ambiziosa ed evoluta della Talpa-marina, il Neptune,
un osservatorio marino alto 10 metri:
mediante il quale
riuscirà facil cosa a chiunque ne abbia vaghezza di visitare il fondo del mare,
ammirarne le ricchezze, vederne gli antri popolati da quei mostri enormi e
spaventevoli.
Sui giornali il Neptune è descritto come, costruito e arredato come un carrozzone di
prima classe delle ferrovie:
·
in grado di scendere fino a 250 metri di
profondità;
·
di forma cilindra, di 3 metri di diametro e di
6,5 metri di altezza (la stessa della Talpa, ma di circa 3 volte più grande),
fino al boccaporto di ingresso, del diametro di 1,31 metri ed alto 1,68 mt,
sormontato da un balcone che porta l’altezza totale dell’osservatorio a 10
metri; in un anello esterno alla base del cilindro sono posizionati pesi in
piombo che possono essere staccati istantaneamente in caso di incidente, per
facilitare la risalita in superfice.
·
dotato di due occhielli posti sulla cima del
balcone permettono di sospendere l’apparecchio per mezzo di cavi manovrati
dalla nave di accompagnamento;
·
provvisto di una elegante scala a chiocciola,
che, dal balcone sulla cima, permette di scendere all’interno, fino al salone
del comparto di mezzo;
·
sicuro, perché il cilindro è costituito da un
doppio involucro di 12 mm di spessore ed è diviso in tre comparti sovrapposti
da dischi di 25 mm di spessore;
·
il comparto superiore racchiude le riserve di
aria compressa, gli apparecchi telegrafici (telefonici) per comunicare con la
superficie ed altri accessori; è fornito di 6 oblò per la sua illuminazione;
·
il comparto di mezzo serve per l’osservazione,
ospita un confortevole salone con quattordici poltroncine ed altrettanti oblò
per permettere ai viaggiatori di esaminare a proprio agio la fauna e la flora
marina dagli oblò; dotato di un telegrafo (telefono) a disposizione dei
viaggiatori perché possano corrispondere coll’esterno; illuminato internamente
dalle recenti lampade elettriche ad incandescenza (inventate dall’inglese Swan
nel 1860); nel pavimento, al centro, è posta una lente di 60 centimetri di
diametro che lascia intravedere le profondità del mare;
·
nel comparto inferiore si trovano altre lampade
elettriche, munite di potenti riflettori utili a rischiarare la massa d’acqua
circostante ed il fondale marino; la parte più in basso del comparto può
caricare acqua, come zavorra mobile per favorire l’immersione.
Un progetto molto ambizioso e costoso.
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