lunedì 9 aprile 2018

Mobilis in mobili – 1883, “Riemersione” col Neptune


Conseguentemente alla fortuna del romanzo di Verne Ventimila leghe sotto i mari (1870) gli abissi marini sono visti come un mondo misterioso, pieno di ricchezze e pericoli, da esplorare e dominare.

In questo contesto, nel 1883 un tal A. Toselli, il figlio di Gian Battista - Jean-Baptiste, presenta una nuova invenzione, molto più ambiziosa ed evoluta della Talpa-marina, il Neptune, un osservatorio marino alto 10 metri:

mediante il quale riuscirà facil cosa a chiunque ne abbia vaghezza di visitare il fondo del mare, ammirarne le ricchezze, vederne gli antri popolati da quei mostri enormi e spaventevoli.

Sui giornali il Neptune è descritto come, costruito e arredato come un carrozzone di prima classe delle ferrovie:

·         in grado di scendere fino a 250 metri di profondità;

·         di forma cilindra, di 3 metri di diametro e di 6,5 metri di altezza (la stessa della Talpa, ma di circa 3 volte più grande), fino al boccaporto di ingresso, del diametro di 1,31 metri ed alto 1,68 mt, sormontato da un balcone che porta l’altezza totale dell’osservatorio a 10 metri; in un anello esterno alla base del cilindro sono posizionati pesi in piombo che possono essere staccati istantaneamente in caso di incidente, per facilitare la risalita in superfice.

·         dotato di due occhielli posti sulla cima del balcone permettono di sospendere l’apparecchio per mezzo di cavi manovrati dalla nave di accompagnamento;

·         provvisto di una elegante scala a chiocciola, che, dal balcone sulla cima, permette di scendere all’interno, fino al salone del comparto di mezzo;

·         sicuro, perché il cilindro è costituito da un doppio involucro di 12 mm di spessore ed è diviso in tre comparti sovrapposti da dischi di 25 mm di spessore;

·         il comparto superiore racchiude le riserve di aria compressa, gli apparecchi telegrafici (telefonici) per comunicare con la superficie ed altri accessori; è fornito di 6 oblò per la sua illuminazione;

·         il comparto di mezzo serve per l’osservazione, ospita un confortevole salone con quattordici poltroncine ed altrettanti oblò per permettere ai viaggiatori di esaminare a proprio agio la fauna e la flora marina dagli oblò; dotato di un telegrafo (telefono) a disposizione dei viaggiatori perché possano corrispondere coll’esterno; illuminato internamente dalle recenti lampade elettriche ad incandescenza (inventate dall’inglese Swan nel 1860); nel pavimento, al centro, è posta una lente di 60 centimetri di diametro che lascia intravedere le profondità del mare;

·         nel comparto inferiore si trovano altre lampade elettriche, munite di potenti riflettori utili a rischiarare la massa d’acqua circostante ed il fondale marino; la parte più in basso del comparto può caricare acqua, come zavorra mobile per favorire l’immersione.


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