Il misterioso personaggio
sta collaudando una sua invenzione, l’istrumento
è la Talpa-marina, qualcosa che assomiglia ad un sommergibile!
Perché chiamarlo Talpa?
Perché:
·
opera al
buio, nel fondo del mare;
·
cammina, molto piano, ma cammina, mobilis
in mobili.
La Talpa marina è uno strumento rozzo ma
ingegnoso:
·
è una
cassa metallica di forma cilindrica, spessa 15 millimetri, alta tre metri e
mezzo, larga un metro, chiusa alle sue due estremità da due calotte sferiche, che
assomiglia a una grossa caldaia, la più totale negazione di un profilo
idrodinamico, tipicamente a forma di siluro, come quello dei sottomarini
attuali; si cala in mare sospesa a una fune o catena;
·
il
comparto superiore del cilindro, alto 0,90 metri, è destinato a contenere la
riserva di aria ad una pressione iniziale di 10 atmosfere, sufficiente per
una autonomia di 10 ore in condizioni normali, comunque limitata, non essendovi
mezzi per rigenerare l'aria; questo
comparto comunica con quello dell’operatore per mezzo di un rubinetto che ha la
funzione di regolare il passaggio dell’aria per la respirazione dell’operatore
e per la combustione delle lampade ad olio;
·
nello
scompartimento centrale, alto 1,80 metri, è ricavato lo spazio per il pilota,
seduto, e tutte le installazioni necessarie alle sue manovre;
·
il
comparto inferiore racchiude una zavorra di piombo fissa che ha la funzione di
mantenere verticale il cilindro;
·
sotto la
zavorra fissa un altro comparto ha la medesima funzione della vescica natatoria
dei pesci, può essere riempito alternativamente d’acqua o di aria,
rispettivamente per immergersi o riemergere.
Il pilota, per
l'esecuzione dei lavori:
·
attraverso portelli a vetri applicati alla
parete della cassa metallica, può vedere
all’esterno;
·
per l’effetto di un’elica messa in movimento
attraverso una manovella che agisce su ruote dentate, per cui a quattro giri di
manovella corrispondono ad un giro dell’elica, può muovere il mezzo in senso orizzontale;
·
grazie ad un timone situato sulla parte opposta
all’elica del cilindro, può dirigere il
mezzo nella direzione voluta, a patto che non ci siano correnti marine,
viste la forma e la dimensione dell’apparecchio, che renderebbero praticamente
inutile l’uso del timone;
·
mediante due maniche di gomma, può manovrare tenaglie, pinze, o forbici,
esterne alla cassa metallica;
·
attraverso un telefono (detto allora telegrafo),
può comunicare con la superficie per
dare o ricevere indicazioni.
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