giovedì 29 marzo 2018

Mobilis in mobili – 1829, Scoperta Naturalistica


Il mollusco Nautilus, è avvistato per la prima volta nel 1829, imparentato alla lontana con seppie e calamari:

·         una grossa conchiglia di oltre 20 cm di diametro, sottile e liscia, bianca con screziature rosso arancio, arrotolata a spirale, con l'apertura rivolta verso l'alto;

·         un corpo molle (altrimenti che mollusco sarebbe?) all’interno della conchiglia, una grossa testa segnata da altrettanto grandi occhi, eppure appena in grado di distinguere la luce dal buio;

·         un becco, con cui rompe le corazze dei crostacei di cui si nutre, individuati grazie all’olfatto ben sviluppato,  circondato da cerchi concentrici di carnosi tentacoli senza ventose;

·         vive in mare aperto, diffuso nell'Oceano Pacifico occidentale, dalle Isole Figi alla Nuova Guinea, e nell'Oceano Indiano, dove si sposta espellendo con forza l’acqua (come anche seppie e calamari);

·         effettua un continuo giornaliero sali e scendi, di giorno sul fondo dell’oceano, fino a profondità di 500 metri; al tramonto risale, si avvicina alla superficie dell'oceano, per cercare cibo nella notte, crostacei e pesci morti;

·         difficile osservarlo, per questo sali e scendi in mare aperto, tanto che inizialmente è creduto estinto, conosciuto solo per il tramite di fossili risalenti al Paleozoico.

Mollusco che, date le sue caratteristiche, mobile nell’elemento mobile, ben rappresenta il sogno antico sintetizzato dal motto attributo da Nemo/Verne all’omonimo suo sottomarino.

Ovvio quindi aver creduto che il nome del sottomarino di Verne derivi da quello dell’omonimo mollusco, il Nautilus …

Mi sono sbagliato, non è così …

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