venerdì 30 marzo 2018

Mobilis in mobili – 2018, “Emersione” di una Storia perduta


Più che raccontare la storia del Nautilus, sia esso:

·         un’idea fantascientifica, come quello di Verne;

·         una scoperta di biologia marina, come il mollusco;

·         un’incompresa invenzione da parte delle marine militari di Francia e Gran Bretagna, come quello di Fulton;

·         l’evoluzione tecnologica conseguente alla comprensione delle marine militari, come quello dell’US Navy;

·        

Quella che voglio raccontare è la storia di una Talpa, una storia:

·         che si svolge negli anni, 1860-1885, in cui tanti inventano e sperimentano strumenti mobili nell’elemento mobile, per muoversi nelle profondità di mari ed oceani, spesso rischiando la propria vita;

·         contemporanea al Nautilus di Verne, forse con esso addirittura interferente, quello che parrebbe l’epilogo della storia, un naufragio sulle coste nord occidentali della Sardegna, avviene nel 1872, evento che si colloca esattamente a metà tra la pubblicazione di Ventimila leghe sotto i mari (1870) e quella di L'isola misteriosa (1874);

·         tutta italiana (sarà vero?);

·         che s’interseca con la mia amata Sardegna, da Capo Carbonara a sud, passando per Cagliari, l’Isola di San Pietro e Carloforte, sino a Porto Ferro a nord;

·         d’innovazione tecnologica, che ben dimostra l’entusiasmo ottimista dell’Europa a cavallo tra fine ‘800 e inizio ‘900, per le macchine che aiutano l’Uomo a conquistare tutto il mondo;

·         perduta, di cui si è detto, scritto ed ormai si sa, poco o nulla.

Perché se parlo di una Talpa, ho cominciato dal motto mobilis in mobili?

Perché anche quella che voglio raccontare è la storia di un mobile nell’elemento mobile, una Talpa marina dunque, e del suo inventore e “capitano” che, diversamente:

·         dalla finzione del Nautilus di Nemo,

·         come dalla realtà del Nautilus di Fulton,

non sono passati alla storia.

Nessun commento:

Posta un commento