La Chiesa
greco-cattolica ucraina è una Chiesa di rito orientale (diverso dal rito
latino usato nella Chiesa occidentale) e di lingua liturgica ucraina, presente
in Ucraina e in altri paesi del mondo, che mantiene la comunione con la Chiesa Cattolica
di Roma.
Dopo la fine della
seconda guerra mondiale, durante la "guerra fredda", negli anni dal
1946 al 1990, la Chiesa Greco-Cattolica Ucraina è perseguitata dal regime
comunista e costretta alla clandestinità.
Con il pontificato di papa Giovanni XXIII e le aperture del
Concilio Vaticano II, grazie alla mediazione del papa tra il presidente degli
Stati Uniti J.F. Kennedy e il Segretario Generale del Partito Comunista
dell'Unione Sovietica Nikita Kruscev, per la soluzione della crisi dei missili
a Cuba, si stabiliscono relazioni non ufficiali tra la Curia romana e il
Partito Comunista dell'Unione Sovietica.
Cosa che porta al rilascio dai Gulag siberiani di Josyp
Slipyj, subito nominato segretamente cardinale da papa Giovanni XXIII, senza renderlo
pubblico sino al 1965 per evitare persecuzioni comuniste, quando papa Paolo VI
lo ufficializza, che ricostruisce seppur molto lentamente la rinascita della
Chiesa greco-cattolica ucraina.
Nel 2009, all’interno
della Chiesa greco-cattolica ucraina si genera una crisi conseguente alla
nomina, da parte di papa Giovanni Paolo II, del Cardinale Huzar come guida
della Chiesa greco-cattolica ucraina.
Cosa che porta alla
contrapposizione due Sinodi (riunione di rappresentanti delle chiese
locali, per raggiungere un consenso attorno a un argomento riguardante la fede
o per prendere decisioni di natura pastorale o disciplinare).
- il Sinodo ufficiale, riconosciuto
dal papa Giovanni Paolo II;
- il Sinodo ortodosso, un
alternativa al precedente, definito apostatico (rinnegatore del proprio
credo), i cui vescovi fondatori sono ex sacerdoti della Chiesa
greco-cattolica ucraina che si sono separati per ragioni dottrinali.
Nel 2011, a causa
della crescente crisi nella Chiesa greco-cattolica ucraina, il Sinodo ortodosso dichiara la
costituzione del Patriarcato Cattolico
Bizantino, attualmente in esilio a Praga, posto sotto la guida del
Patriarca Elia, con lo scopo di:
- custodire la dottrina
ortodossa cristiana in sintonia con l’insegnamento biblico sulla Chiesa;
- difendere i valori morali
cristiani, cioè le leggi di Dio, l’unica vera dottrina morale di tutta la
Chiesa Cattolica!
Il Patriarcato Cattolico Bizantino nasce
per difendere l’ortodossia cristiana da cosa?
Dall’azione del Vaticano che svolge la sua attività nella
direzione dell’adattamento al mondo contemporaneo, cioè dalle eresie del
neomodernismo e neopaganesimo che hanno espulso dalla Chiesa lo Spirito di
Cristo tramite leggi che approvano e privilegiano omosessualità,
transessualità, pedofilia, zoofilia, che moralmente distruggono l’Uomo, la
famiglia e la società, innescando un processo di auto-genocidio morale,
spirituale e fisico.
Al primo punto della Dichiarazione di scomunica di pseudo papa
Francesco del 14/2/2018, la già citata esortazione apostolica di Bergoglio Amoris Laetitia.
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