martedì 22 maggio 2018

La vita è come una giostra – 2018, il racconto di Sabbia

Ai piedi dell’Euthanasia Coaster 



Ci avevo pensato, più di qualche volta, quando ancora desideravo vivere: "E se non avessi uno scopo, se la vita non mi sembrasse degna d'essere vissuta, se mi sembrasse più pesante vivere che morire?". Avrei potuto valutare l'idea del suicidio. 

Non avrei avuto il coraggio di buttarmi nel fiume per annegare: sapevo che sarei tornata a galla perché mio malgrado sapevo nuotare. Neppure gettarmi dall'alto del viadotto mi sembrava fattibile: nella caduta avrei avuto troppo tempo per pensare e ricordare il passato, avrei sofferto troppo. Mi serviva qualcosa che occupasse la mente col pensiero di quanto deciso e col procedimento per attuarlo, senza avere l'occasione di chiedermi se non potesse essere più saggio continuare a vivere. 

Mi sarebbe piaciuto avere il potere dei vecchi pellerossa, vero o fantomatico che fosse: andare nel folto della foresta e concentrarmi sul pensiero: "Oggi è un buon giorno per morire", fissare la mente sulla necessità e spingerla giù fino al buio totale, fino a non riuscire più a fare ritorno. Come se si fosse trattato di una meditazione tanto profonda da non potermi appellare a nessuna guida e a nessun desiderio di tornare sui miei passi. 

Come facessero gli anziani pellerossa non so esattamente e non so neppure se lo facessero per davvero; ma penso di sì, che sia possibile. Ci ho provato. Non è poi così difficile spingere il cervello nel nero fino a trasformarlo in un pugno con le dita contratte da uno spasmo, che le riduce a barre di piombo.
Ci ho provato; ma sono tornata sempre in dietro, appena prima di quello che immaginavo potesse essere il primo livello del non ritorno. Mi bastava sapere che, il giorno che avessi deciso davvero, avrei potuto andarmene senza disturbare nessuno, senza doverci spendere del denaro, perché mi sembra folle dover pagare per avere il diritto di morire. Avrei potuto svanire senza chiedere a nessuno di assumersene l'onere o la responsabilità, in maniera efficace quanto semplice e pulita. 

Avevo pensato anche ad un'altra possibilità, nel caso che avessi voluto fare un po' di scena e provare un ultimo brivido: dovevo trovare un rettilineo che finisse con una curva a gomito, e un albero proprio sulla curva. Avrei accelerato lungo rettilineo fino a superare tutti i limiti di velocità, sfidando tutti i divieti subiti in vita. Arrivata alla curva avrei evitato di sterzare in modo da schiantarmi contro l'albero e trasformare l'automobile in un ammasso fortemente compresso, con me dentro, uccisa dalla velocità e dalla forza d'inerzia fermate violentemente dal tronco dell'albero. Anche in questo caso non sarebbe stato particolarmente dispendioso: un pieno di benzina e un'automobile completamente distrutta. 

Entrambi questi modi però avevano un difetto: mancavano di ufficialità, non sarebbero stati riconosciuti e avallati dalla legge, avrebbero creato dei problemi, non a me; ma a chi mi fosse sopravvissuto e avesse dovuto accertare le circostanze della mia morte.

Ci voleva un sistema pulito, che comprendesse anche tutti gli accertamenti medici atti a certificare la morte, senza ulteriori formalità.

Insomma doveva trattarsi di un pacchetto completo, comprensivo di ogni tutela legale per il mio corpo, a morte avvenuta.

Purtroppo poesia e legalità si elidono a vicenda, quindi qualsiasi romanticismo legato all'idea della morte non aveva più ragione di essere, sostituito da una forma di correttezza politica e piena responsabilità post mortem nei confronti della società.

Per questo penso che la scelta dell'Euthanasia Coaster sia logicamente sensata: il corpo residuo non è contaminato da sostanze tossiche inquinanti, non si inducono disturbi o scomode alterazioni nelle normali attività altrui, il risultato è garantito, gli accertamenti atti a verificare la morte sono compresi nel pacchetto "turistico". I costi probabilmente si ridurranno col tempo, quando la giostra funzionerà a pieno regime.
Immagino che, mentre il vagoncino risalirà il binario a cremagliera, l'anziano pellerossa, che è in me, mi compiangerà rattristato; ma il pilota, che avrebbe voluto sfidare tutti i limiti di velocità, durante la folle discesa sarà finalmente soddisfatto. Peccato che alla fine del percorso non potrà raccontarlo a nessuno!

Perché decidere di affrontare questo passaggio, di salire sul vagoncino e arrivare a fine corsa?

Non c'è un perché valido in assoluto. 

Spero non ci sia mai altrimenti ci si sentirebbe costretti a salirci tutti e non ci sarebbe più la libertà di scegliere come morire. 

Temo l'eventualità di un'obbligatorietà dell'eutanasia più della morte stessa, più di una morte lenta e sofferta.

Mi auguro che sia concessa a tutti almeno la libertà di morire come si preferisce. Non è detto che si debba per forza preferire di morire così.

29 commenti:

  1. Tutto sommato credo di essere una "romantica" e che mi rivolgerò all'anziano pellerossa perché mi insegni a mitigare la follia con la saggezza.

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  2. Chi vive troppo saggiamente muore triste

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  3. Bello! Complimenti Sabbia! Ecco l'obbligatorietà dell'eutanasia no... come ci dovrebbe essere la possibilità e la scelta di morire, così dovrebbe essere di vivere fino alla naturale fine.Comunque sia non dev'essere neanche facile decidere l'istante in cui morire quando si è perfettamente coscienti, non sono decisioni facili.

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  4. Mi ha scritto un utente che leggeva il vecchio blog Sogni Digitali: "non sapevo esistesse una cosa del genere ...
    finire la vita con la dignità addosso, come una coperta, è il desiderio più giusto
    faccio spesso i pensieri che scrivi dentro a quelle righe, credo sia fisiologico ...
    io non vorrei mai essere un peso per nessuno ..."

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  5. Mi meraviglio di quanto ancora corre il contatore visite del vecchio blog

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    1. Anch'io ogni tanto ci torno nel tuo vecchio blog a curiosare. Poi ci sarà anche chi usa il tasto "esplora" solo di passaggio ma il contatore segnala.

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  6. Potrebbero esserci diverse spiegazioni, non tutte negative. E' comunque una riserva di argomenti, trattazioni e curiosità. Ci sono tornata anch'io a cercare delle cose.

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  7. "Non esiste più una fine naturale" vuoi dire che non muore più nessuno d'improvviso malore o di un bell'infarto? Naturale è anche il lento consumarsi come accadeva un tempo per i nostri anziani, erano attivi finchè potevano e poi in breve tempo si spegnevano in un letto nella propria casa, il cuore cessava di battere ecc...per cause naturali.

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    1. Vuol dire che oggi più che morire si agonizza sino ad età innaturali, spesso con condizioni di qualità della vita assai scarse

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    2. Sì certo perchè guardiamo solo a quelli che stanno male, ma se ti osservi attorno ci sono anche arzilli ottantenni che ancora guidano l'auto e sono autosufficienti, ragionano ancora bene, vanno a ballare, hanno una vita attiva, geneticamente predisposti e quindi fortunati? Nello yoga si dice che bisogna rendersi utili sempre per tutta la vita, non smettere mai di lavorare, nel senso che anche se si termina il proprio ruolo lavorativo(pensionamento) mantenere interessi e una vita attiva, trovare altri ruoli attivi come tanti vecchietti che fino alla fine continuano a coltivare l'orto, si rendono utili ad altri, coltivano interessi e creatività, quindi compiere il proprio Dharma fino alla fine dell'esistenza.

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    3. Arzilli ottantenni? Si o capito : i rompicoglioni attempati

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  8. Mia nonna materna morì a 58 anni in pochi giorni colpita da ictus ed emorragia cerebrale.Se fosse vissuta oggi con la prevenzione avrebbe vissuto più a lungo con cure e controlli, magari affetta da demenza certo ma avrebbe visto figli e nipoti metter su famiglia. Oggi invece c'è anche chi arriva a 104 anni ed è stanco di vivere.

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    1. 104 anni sono innaturali, oggi non si muore più in pochi giorni, purtroppo!

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    2. Mi sa che la direzione per le future generazioni è quella, certo ora sembra innaturale ma sono sempre di più le persone che vivono una vita abbastanza buona che supera abbodantemente gli ottantanni, mia madre per esempio pur con le famigliarità e problematiche ereditate dalla madre ha superato gli ottanta in buona salute e ancora autosufficiente, in confronto a sua madre morta a 58, direi che è una bella conquista, anche perchè non pensa affatto di morire, almeno per ora :-). Ecco se però gli ultimi tempi diventa una vita insostenibile ritengo anch'io sia giusto poter scegliere, soprattutto non accanirsi terapeuticamente magari per guadagnare una settimana di "vita non vita", no quindi all'accanimento come va di moda oggi e spesso voluto anche dagli stessi famigliari che non vogliono lasciar andare il proprio caro perchè non accettano la morte come percorso finale della vita.

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  9. Eri/sei una delle mie letture preferite,ormai sono stanca però del web,di viaggiare,comprare..come disse un mio caro amico francy sei vecchia! ahahahha Salutami la deliziosa Lory

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    1. Se ti riferisci a me, evidenzio che questo post è di Sabbia. Se ti riferisci a lei m'ingelosisco! RIDO

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    2. Lo so Sag, che invidi la mia ortografia!

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    3. Esatto, quelle acca tutte al posto giusto!

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  10. Ah,è Sabbia,complimenti!...perdonami ma non sopporto la granulometrica quarzistica,non intendo la tua deliziosa ospite,ma la sabbia in generale...ah belli,beati voi tutto sto impegno e devozione per i post.

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  11. Attento a te! Non provocarmi! Potrei mandarti una cosa strasupersgrammaticatissima che per leggerla ti ci vorrebbe una pasticca contro il mal di mare.

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    1. Non o paura! Ci credi ho non ci credi?

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    2. L'ha fatto!!! RIDO

      io me lo conosco uno di cuelli de l internett
      insonma no è che propio lo conosco a lui ma un pochetto o capito come funziona come il gioco del manopoli.
      é uno ke dice ke lui c'ha la l'aurea ma io me non mi ci credo mica perche senno scriveva melio. adunque nel giocheto del manopoli, a lui si vede che li piace fare quei giochi li, nel manopoli ce la banca coi dolari che se vuoi c'è li meti e seno te li prestano per prenderti tuto il condominio e anche il largo che e una piazza streta ma se non vuoi fare l'onestà puoi pure rubarteli i dolari. e se te li rubi i dolari ti anno scoperto e ti portano dentro nel carcere e quando ti metono in carcere é se chiudono le sbarre de l'a cella de la prigione tu sei incarcerato e sé vuoi venire fuori devi pagare la parcella coi dollari che ai preso dà la banca che no erano tui.
      duncue cuelo che io lo conosco a lui un pochetto a detto che lui con la l'aurea ci viaggia in giro per il mondo che lo conoscono tuti ance li Svarolschi quelli che anno il manopolio del riciclaggio dei fondi di bottilia di vetro ma sè lui sta chiuso dentro nella c'ella che a rubato i dolari del deposito di Paperone io non mi ci credo mica che a lui vano a farli visita li Svarolschi per portarli le statuine fate di vetro e poi con la l'aurea non puo viaggiarsi sè e incarcerato dentro la prigione chiusa co l'ucchetto. a meno ke la l'aurea non e di carta è non la usa per farsi le cane è se la fuma che allora sì che viaggia tuto il mondo e anche l estramondo e anche l estracorpo e anche i viaggi astrali che magari dopo fa anche lo roscopo astrale e ci prende cualcque dolaro per pagarsi lo sconto deli hanni di carcere. può pattinare la cauzione come fanno li americani negli telefilm. sempre cuello de la l'aurea lo anno messo dentro perche e uno che fa il scasssinatore ha tempo perso e mi à detto che li mancano ancora due anetti poi dopo torna in affari con li Svarloski così lui prende in qualce cantina dela banca li sassolini trasparenti di pietra e poi gli riciclano coi fondi di vetro mescolati al ha sabbia. ma intanto che e incarcerato dentro nel carcere lui con la l'aura cosa ci facerebbe? se la tiene arrotolata è piegata sotto il materasso intanto che aspeta che li portano l erba? ma li Svrloschi non liela portano l erba che queli c'anno il giardinere che liela taglia la gramigna e anche il prato al l'inglese e perciò loro li Svarorschi loro l erba non c'è l anno neamche. alora lui con la l'aura a imparato ha scrivere benino e si mete nella reta del veb come un scorpione ce fa l'aragnatela per prendere le mosce e le zansare e le prende con la rete de l'aragnatela come si prende le sardine il pescatore ce pesca quando le prende. anche quelo de la l'aurea vuole prendere le sardine con la rete de l internett allora si mette in guato nela rete dell internett e le prende con le parole più appiccicose de la cola vinavil e no li dice che e un carcerato e li dice per finta ke e uno c'e fa il professore e poi li dice a loro tante cazzeruole e cuele li credono, li dice che loro sono belle e intrigose e ke lui e bello è ricco e loro li credono a tutte le cazzuole che lui li spara ma non li dice a loro ke lui he ciuso in cell'ha ancora due hanni e devono spettare poi forse va a prendere i sassi pero siccome lui lo scrive bene loro ci credono e se dopo due hanni prende i sassi trasparenti ne la banca di nascosto lo metono di nuovo in carcere cosi e incarcerato un altra volta è non va mai da loro e continua a tirare la rete del internett per prendere ancora altre sardine e racontare ancora que la storia de la l'aura. lui ci vivacchia cosi dentro è fuori dal carcere de la rete del internet virtuale cosi le sardine non vedono davero veramente come e lui seriamente.

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    3. Ehilà, Sag. Qui bisogna citare le fonti! Non bisogna dare adito a confusioni e illazioni sull'autore. Dove finirebbero la collaborazione e il lavoro di squadra. L'autore (genere neutro) in questo caso sono io. "Quando c'ho l'aspirazione ottengo risultati superlativissimi". Forse manca ancora qualche errore...

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    4. Tuo contributo? Mi ha detto il decerebrato angusto che lo hai copiato da lui!

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    5. Ma no! Lui è appassionato di motociclismo e non di pesca.

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  12. ah,gioventù virtuosi di teatro,i miei 45 anni non reggono piu certe quisquilie

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    1. parli con un vecchietto di 60 anni, senza quisquilie non t'annoi? Già deboluccia a soli 45?

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