Il funzionamento delle montagne russe sfrutta, i principi elementari della fisica classica, quella di Newton.
Generalmente il treno lascia la stazione di carico e scarico per mezzo della spinta di apposite ruote munite di pneumatici (boosters) azionate da motori elettrici.
Tali ruote sono situate all’interno dei binari, iniziando a girare, producono attrito sulla parte inferiore delle vetture, causandone l’avanzamento e la partenza.
Il percorso inizia solitamente con una salita molto alta che viene affrontata dal vagone tramite una catena azionata da motori elettrici, la vettura si aggancia ad essa e viene trascinata fino alla sommità, il punto più alto di tutto il percorso.
Una volta sganciato dalla catena, libero, il vagone prosegue la corsa grazie alla sola azione della forza di gravità.
Il tracciato non rappresenta altro che un continuo scambio di energia potenziale (quando si è in alto) e cinetica (quando si è veloci), ovvero altezza e velocità.
Le evoluzioni saranno via via sempre più contenute e basse, per compensare la perdita di velocità del treno dovuta all’attrito, fra ruote e rotaia, fra treno e aria.
Terminato il percorso, appositi freni (tipicamente elettromagnetici) rallentano e fermano il treno.
Vista l’assenza di freni, la sicurezza delle montagne russe va ricercata nei sistemi in grado di bloccare il treno, posizionati alla fine delle diverse sezioni in cui è scomposto il tracciato complessivo.
Tali freni sono costantemente chiusi, sono aperti solo al momento del passaggio del vagone al fine di evitare disastri in caso di black out.
Oggi è innegabile l’elevatissimo livello di sicurezza, il pericolo maggiore deriva dalla inosservanza da parte degli ospiti delle prescrizioni.
Gli impianti inoltre sono dotati di altre apparecchiature di sicurezza; fondamentale è l’anemometro, strumento che permette di valutare la velocità del vento.
Da sottolineare risulta anche l’assidua manutenzione del treno e del tracciato, i vagoni vengono completamenti smontati e rimontati per analizzarne a fondo lo stato.
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