In Italia, la prima montagna russa arriva nel 1892, in occasione dell’Esposizione Italo americana che celebra i quattrocento anni della scoperta dell’America.
La giostra si sviluppa su un percorso costituito da una rotaia doppia lungo 130 metri, su cui si muovono tre vagoncini della capienza di 10 persone ciascuna.
Ogni corsa costa 25 centesimi di lira.
Sempre più alte e più veloci, negli anni ‘20, le montagne russe vivono il loro periodo d’oro, più di 3.000 montagne russe sono costruite in tutto il mondo.
Sempre a Coney Island …
Nel 1907, la montagna russa Drop The Dips offre sensazioni finora mai provate, e, soprattutto, un’altra invenzione: la barra di sicurezza per i passeggeri, che rimpiazzava le catene o le semplici cinture il cui scopo era garantire la sicurezza dei passeggeri.
Nel 1911 è costruita una delle più grandi montagne russe, il Giant Racer, la sua struttura bianca è la più alta dell’epoca.
Nel 1912, John Miller, progettista di montagne russe, deposita più di 100 brevetti, che rendono possibili notevoli miglioramenti nella sicurezza, maggiori pendenze, maggiori velocità e minor resistenza aerodinamica.
Nel 1926 il Giant Racerviene smontato per lasciare il posto a una delle montagne russe più celebri della storia, il Cyclone, quella che ha avuto più successo a Coney Island.
Ripide discese, assenza di peso (quella sensazione di leggerezza che si prova quando i piedi non toccano il suolo del vagone, come mi capitò da bambino sull’Hymalaya), curve strette, hanno fatto del Cycloneuna montagna russa eccezionale.
Nel 1929, a causa della Grande Depressione il turismo cala a poco a poco, fino a quando le istallazioni rimangono vuote per giorni.
La crisi americana si fece duramente sentire, vennero demoliti più di 1.500 ottovolanti negli Stati Uniti, si stima altrettanti in Europa.
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