Ho visto la presentazione del progetto di Julijonas Urbonas dell’Euthanasia Coasteralla mostra HUMAN+ presso la Science Gallery di Dublino nel giugno 2011, di cui ho recentemente preso visione nella versione itinerante della mostra al Palazzo delle Esposizionia Roma.
La mostra HUMAN+ Il futuro della nostra specieesplora i potenziali percorsi futuri dell’umanità considerando le implicazioni delle tecnologie passate ed emergenti.
Cyborg, superuomini e cloni, evoluzione o estinzione?
Che cosa vuol dire essere un uomo o una donna oggi?
E come sarà tra cent’anni?
Dobbiamo continuare ad accettare che la nostra mente, il nostro corpo e la nostra vita quotidiana vengano modificati o esistono confini che non andrebbero superati?
Il simbolo “+” in Human+ comporta un orientamento positivo per il futuro della nostra specie.
Qual è questo orientamento?
Per gran parte del Novecento, il progresso è stato misurato in base all’incremento di velocità ed efficienza, maggiore rapidità significava più forza ed efficacia, ma tutto ciò ha avuto come effetto collaterale quello di renderci più grassi, più tristi e più stanchi.
C’è bisogno di ridefinire il concetto di riuscita.
’Euthanasia Coaster cerca di trovare una risposta prendendo in esame problematiche come il sovraffollamento globale e l’aumento dell’aspettativa di vita.
Vedendo nel futuro un aumento della disoccupazione, dei problemi sociali, delle malattie degenerative e di problematiche senili, queste montagne russe si “offrirebbero” come alternativa ad una vita di malcontento e sofferenza.
Pone quesiti etici e morali e prospettive "pericolose", nel senso che qualcuno potrebbe sfruttare il progetto a fini diversi, per decidere chi debba vivere e chi no, una selezione della specie, sfruttando malcontento e sofferenza."Sei stanco di vivere? La vita è una sofferenza? Offriamo la soluzione finale a prezzi contenuti!" Potrebve anche essere lo slogan del futuro se qualcuno volesse sfruttare la "giostra" per arricchirsi e sfoltire la popolazione mondiale, certo il mio è uno scenario da film fantascientifico.
RispondiEliminaPurtroppo la tua supposizione, Lory, non è poi così lontana dalla realtà
EliminaPer quello basta un plotone d'esecuzione, molto più economico. Se invece comunque si tratta di un'offerta ed il soggetto può decidere, essendo senziente (non svanito) è una sua prerogativa scegliere di morire o no, in uno dei modi legali,ente previsti (oggi solo l'iniezione fatale in pochi paesi).
EliminaCiao Sabbia, allora più o meno pensiamo la stessa cosa. Marco eppure se leggi certi romanzi distopici i plotoni d'esecuzione, per quanto economici, risultano superati.Il punto sta nella possibilità di scegliere ma se uno strumento creato per certi fini finisce poi per essere sfruttato per fini secondari non sempre leciti o etici. Vedi che anche per un'iniezione fatale, c'è stato qualcuno che, nell'ambito medico, si è autoproclamato "Dio" e deciso a prescindere chi avesse diritto di continuare a vivere e chi invece essere terminato. Casi di cronaca abbastanza recenti. Legalizzare una giostra della morte sinceramente a me lascia dubbiosa e fa anche un po'paura.Vabbè resta solo un'opinione personale :-)
RispondiEliminaVedi Lory, la giostra la si potrebbe usare al posto di una camera a gas, senza neppure il problema di disperdere nell'atmosfera il Zyklon B dopo l'uso. Basterebbe pensare una serie di vagoncini appaiati, come se si trattasse di un autobus e alla fine un'apertura sul fondo per scaricare i corpi in un rimorchio da portare direttamente all'inceneritore. Si risolverebbe il problema dell'ingombro creato da tutti i sub-dotati, i malati terminali, quelli che patiscono una sofferenza psichica, i disadattati, gli inoccupati...
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