mercoledì 8 agosto 2018

Emozioni Virtuali – Essere moderno

Penso di essere moderno, nel senso di non legato ai vincoli conservativi tipici della tradizione, del cerimonialismo, del formalismo, dell’educazione, del pensiero rigidamente propagato e per questo dogmatico. 
Definirei il mio modo di pensare l’esercizio di un pensiero laterale, che, grazie all’osservazione del particolare ed all’analogia, cerca di trovare contaminazioni tra contesti i più disparati e sconnessi. 
Nel far questo magari riesco anche ad esprimere una certa creatività non tanto nel generare idee originali, ma più spesso e semplicemente nell’accostare in maniera inedita idee altrui nate separatamente per scopi distanti da quello in cui mi trovo a riutilizzarle. 
Difficilmente parto da un foglio bianco, convinto che molti altri, prima di me e meglio di me, possano già aver riflettuto su un tema. 
Per questo il primo approccio rispetto ad una riflessione per me inedita su un tema è la ricerca e l’analisi del già da altri pensato.
Delle loro idee mi approprio, non per plagiarle ma piuttosto per riusarle, esprimendo la mia creatività proprio nell’accostarne di diverse, nel riusarle estrapolandole, interpolandole, correlandole.
Pago il mio debito nei confronti delle idee altrui da me metabolizzate, non tanto producendomi in citazioni attente delle fonti, quanto nella ridistribuzione del mio pensato, affinché chiunque possa fare con le mie idee quello che io faccio con quelle che cerco e in cui mi imbatto.


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